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Gli Stati Uniti lanciano un’indagine sulle pratiche di ritenzione (detention) e controstallia (demurrage) nel traffico dei container marittimi.

Mercoledì 4/04/2018

La Commissione Federale Marittima degli USA (FMC) sta indagando sulla correttezza delle pratiche di controstallia e ritenzione operate dai vettori e dagli operatori portuali presso i terminal container dei maggiori porti statunitensi e ha ordinato agli stessi di fornire maggiori informazioni  al riguardo.

Ricordiamo che la controstallia, detta anche demurrage, è la penale applicata dal terminale per lo spazio e l’attrezzatura concessi in uso per il carico e lo scarico presso il terminale portuale oltre il tempo concordato (franchigia o stallia). La ritenzione, detention, e la penale applicata per l’uso del container stesso dallo scarico della nave alla riconsegna del container oltre il tempo concordato. Tipicamente queste penali sono applicate nelle operazioni di import quando i container restano bloccati al terminale portuale per problemi doganali, per ritardi nel ritiro da parte dei vettori o per altri imprevisti, ma possono essere applicate anche in export dai terminal di imbarco pur con motivazioni diverse.

L’iniziativa della FMC fa seguito alla petizione della “Coalition for Fair Port Practices” del dicembre 2016 secondo la quale le pratiche correnti di ritenzione e controstallia applicate dai vettori e dagli operatori  terminalisti sono ingiuste e irragionevoli. In quel documento, caricatori, consegnatari, trasportatori e altri esponevano le presunte pratiche dei vettori e degli operatori terminalisti che risultavano da esigenze di ispezione del governo federale, carenza di camion, carenza di scafi, eventi meteorologici sfavorevoli, controversie di lavoro, carenze organizzative e informatiche e condizioni generali negative nelle aree portuali. I membri della coalizione dichiaravano di non avere il controllo su tali eventi e di avere subito ingenti penali in relazione a tali eventi.

La prima fase dell’indagine riguarda la raccolta di informazioni dai trasportatori di container e dagli operatori di terminal marittimi che servono i porti statunitensi. I vettori sono stati indirizzati a fornire informazioni dettagliate in particolare per quanto riguarda le circostanze in cui i caricatori non sono in grado di recuperare il carico.

Un alto rappresentante della FMC ha dichiarato: “La risoluzione finale di questa indagine avrà il potenziale di influire su tutti gli operatori marittimi che operano negli Stati Uniti. È fondamentale che le informazioni che raccogliamo siano rappresentative delle pratiche commerciali e operative, nonché delle condizioni di mercato, a livello nazionale”.

 

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